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Satsanga, sedersi con la Verità

SAT-SANGA è un termine sanscrito (Sat=verità  e Sangha= sacra congiunzione, unione, adunata) che significa  “unirsi o stare con la Verità”,  “essere in compagnia della Verità” , “Giusta associazione “, e si riferisce a un gruppo di persone, spiritualmente affini.

Satsanga può anche essere definito come amicizia o relazione intima con la verità stessa.

Molte le interpretazioni di questa pratica perché sanga o samga ha molti termini che conducono sempre allo stesso significato.

Ora si tradurrebbe in incontro, raduno, convegno, meeting ma, ugualmente, il termine dovremmo mantenerne  l’aspetto sacrale.

Nello Yoga è utilizzato come incontro con un Maestro, Guru o SatGuru, insegnante e gli allievi.

A livello esoterico, il satsanga è associato alla qualità intrinseca del Sattva (rappresenta la stabilità, l’armonia, la virtù) e le  sue qualità sono la leggerezza e la luminosità.

Aiuta a raggiungere stati elevati di consapevolezza e di chiarezza mentale. Sattva è il principio della saggezza. Da Sattva proviene la pacatezza che permette di percepire la Realtà. È una delle tre qualità Triguna  della Natura (Prakriti).

Una persona “sattvica” naturalmente si definisce come “Ricercatore di Verità”.

Usualmente si utilizzano questi momenti per chiarire dei dubbi degli allievi, ricevere da loro domande e donare risposte.

Dapprima vi è un momento di interiorizzazione nel quale , chi conduce il Satsanga, si connette con “il serbatoio Universale” in modo che le risposte possano essere più imparziali possibili. Terminata questa breve sospensione di attività, gli astanti possono fare delle domande.

Con questa pratica si ottengono risposte utili sia per il proprio percorso yoghico sia per la propria Vita. È un momento di condivisione e di apertura sociale.

l Satsanga possono anche includere la lettura o l’ascolto di insegnamenti spirituali e poi riflettere e discutere sui loro significati e assimilare quei significati nella vita quotidiana.

Inoltre, il Satsanga è un aiuto sulla via yoghica perché aiuta a rimuovere ostacoli mentali che bloccano il proprio percorso.

Ci sono due modi per fare domande: dirette (la persona fa una domanda a voce alta) oppure scrivendo la sua domanda e il proprio nome su un biglietto (cui poi il Maestro leggerà mantenendo l’anonimato del richiedente).

Durante la serata viene offerta una tisana speziata come si usa nei monasteri indiani 

Informazioni

Parte a ottobre, una volta al mese. Inizio alle ore 20.45 termine alle 22.00. 
È obbligatoria la prenotazione. 
(Date 10/10/2019, 07/11/2019, 05/12/2019 ).

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